Don Daniele Gandini

Parroco di Garbatola e responsabile della C. P. di San Fermo

Si fa festa per dare senso al tempo. 

Si fa festa per dare senso ad uno spazio, ad un territorio.

Si fa festa per riscoprire che non siamo soli, e che solo insieme tutto è (più) bello.

Si fa festa - una grande festa - per ricordarsi che la vita è dono, che la morte non ha vinto, che siamo autorizzati alla gioia.

L’augurio per questa edizione della Festa Granda di Garbatola è quello di fare festa così, come fanno gli uomini che si sentono in cammino, come fanno i discepoli del Risorto.

Con questi sentimenti ci auguriamo una bella “Festa Granda”!


Francesca Caruso

Assessore alla cultura di Regione Lombardia

Carissimo Presidente del Comitato organizzatore, Gentile Parroco

sono lieta di comunicarvi la concessione del patrocinio regionale per l'iniziativa in oggetto.

L'Assessorato che mi onoro di rappresentare guarda con vivo interesse a tutte le iniziative finalizzate a promuovere, diffondere e valorizzare, la cultura lombarda sotto ogni suo aspetto e articolazione.

Nell'augurarvi una buona riuscita per il vostro evento, porgo cordiali saluti.

Buona Festa!


Giuseppe Sala

Sindaco Città Metropolitana

Carissimi Garbatolesi Egr. Parroco

ho ricevuto la Vostra lettera con la quale si presenta l’iniziativa “Festa Granda 2023”, in programma dal 26 agosto al 4 settembre 2023 a Garbatola di Nerviano.

Considerato l’interesse dell’inizia-tiva, sono lieta di comunicarLe la concessione del Patrocinio uffi-ciale della Città Metropolitana di Milano. Mi è gradita l’occasione per inviarLe cordiali Saluti.

Buona Festa.

Il Sindaco della Città metropolitana di Milano Dott. Giuseppe Sala


Daniela Colombo

Sindaco Nerviano

Carissimi Garbatolesi, 

eccoci giunti al tanto atteso momento della Festa Granda; una ricorrenza che anche quest’anno si celebra nel solco della tradizione, arricchita da nuove iniziative sempre coinvolgenti ed emozionanti.

Gli organizzatori, le associazioni e i volontari stanno lavorando da settimane per garantire il successo dell’evento; sono certa che tutta la Comunità si associa al mio personale grazie e al plauso che l’Amministrazione Comunale desidera indirizzare a ciascuno di loro.

La Festa Granda è un evento caro non solo ai residenti di Garbatola ma a tutti i nervianesi e la presenza sempre numerosa della cittadinanza ne è testimonianza.

Quando la memoria del passato diventa un valore da perpetuare, quando si rinnovano le azioni nel segno del ricordo, quando le storie personali diventano momenti di dialogo conviviale e di arricchimento, allora la Comunità intera vive poiché si nutre compiutamente di quei sentimenti e quei ricordi che rimandano alle origini e alla memoria condivisa della gente.

Con questa breve riflessione desidero quindi ringraziare per l’organizzazione ed augurare Buona Festa Granda a tutti!


Sergio Parini

Assessore alla cultura delle tradizioni del Comune di Nerviano

È tanto unica la Festa Granda che, in un moto di apparente pessimismo, mi è venuto un pensiero al contrario e sono andato con la mente ai numerosi “ultimo giorno” di festa degli anni passati, e alle sensazioni provate: soddisfazione per l’esito positivo (sempre!), contentezza per aver conosciuto altri amici, appagamento per aver contribuito anche in minima parte a rendere Comunità le tante persone che hanno partecipato ai numerosi eventi che costellano questo pugno di giorni a cavallo fra agosto e settembre, ma… ma poi pensi che il giorno dopo, e per un anno intero, si rientra nel tran tran, reso un po’ malinconico dalla stagione estiva ormai in fase calante. 

E allora cerchi una motivazione per ribaltare il magone e ti viene in mente di quel tizio che scrisse delle parole sul perdersi e ritrovarsi, perché in fondo anche perdersi può andar bene se poi ci si ritrova, soprattutto se quando ci si ritrova il tempo trascorso lontani gli uni dagli altri svanisce immediatamente, creando così un’armonia che solo il tempo e la musica riescono a generare, un’alternanza che contrasta la monotonia. 

Insomma, prima ancora di iniziare mi sono già trovato a tirare un sospiro mesto per quando si dovrà sbaraccare… Ma nel frattempo, però, questi dieci giorni pieni ce li dobbiamo godere interamente. E magari renderli fecondi, perché i legami si consolidino e generino altre occasioni di condivisione e partecipazione. Saranno giorni di festa che, come intarsi preziosi, impreziosiscono la Ruota dell’Anno.

Scrivendo questo piccolo pensiero pensavo che c’è un “quadrilatero” che fra agosto e settembre anima quella fetta di territorio che sta oltre il Sempione: le feste di Cantalupo, Garbatola, S.Lorenzo e S.Ilario rinnovano infatti consuetudini secolari e la cosa sorprendente è come queste frazioni riescano a realizzare momenti comunitari fortemente aggreganti, capaci di richiamare l’intero circondario. Segno tangibile di identità e appartenenza che possono ancora oggi essere un valore aggiunto. E fra gli angoli del quadrilatero, pur essendo l’agglomerato meno popoloso, spicca sicuramente Garbatola: infatti la Festa Granda è riuscita negli anni a rimanere nel solco della tradizione rinnovando al contempo contenuti e motivazioni, partendo dai momenti di culto e consolidando appuntamenti sportivi, goliardici, musicali, culturali, culinari, con una immancabile spruzzata di birra!

Ecco, si inizia pensando al termine e si finisce non vedendo l’ora di cominciare! Si passa dal “vèss giò da corda” al “vèss in truscia”: riposatevi, fin che potete, che la Festa Granda inizia!

È bello ritrovarsi: VivA Garbatola!


Fabio Pravettoni

Responsabile Comitato Festa

Ultimo, dopo aver letto gli scritti di chi mi ha preceduto, tocca me, in rappresentanza del Comitato Parrocchiale che organizza la festa, scrivere due parole di saluto e di presentazione della festa. 

Innanzitutto grazie per le belle parole che avete usato: grazie a Don Daniele per il saluto ben augurale, lo abbiamo letto tutti insieme e anche anche se ancora non ci conosciamo ci sono sembrate parole belle, rassicuranti, amicali, parole che gettano ottime basi per un futuro di amicizia e condivisione; grazie ai rappresentatnti delle istituzioni, e grazie all’assessore Parini per quel suo “quadrilatero delle feste oltre il Sempione” che mi ha personalmente commosso. 

Vorrei poi cogliere questa occasione per ricordare in modo particolare due persone che ci hanno lasciato in modo inaspettato quest’anno. La prima è Ambrogio uno di noi, un ragazzone che dopo qualche anno era tornato (tornare...) alla sua parrocchia e alla festa, e vi si era gettato, con tutto il suo esuberante entusiasmo, lavorando fianco a fianco agli amici di sempre in cucina. 

Come non dedicare poi un saluto a un altro amico, un “garbatolese doc”, che ci ha lasciato subito dopo la festa appena passata, forse l’ultimo medico di famiglia del paese: il dottor Maurizio Carcano. Vorrei ricordarlo con le parole con cui ci siamo lasciati al telefono lo scorso anno quando in risposta a un nostro invito mi disse: “Fabio quest’anno non riesco, non sono molto in forma, ma l’anno prossimo se Dio vorrà sicuramente non mancherò. Saluta tutti i garbatolesi”, fu l’ultima volta che lo sentii. Un uomo che ho sempre ammirato per quel suo voler essere uomo e professionista radicato nel paese (stare...). Poteva aprire un ambulatorio ovunque invece decise di aprirlo nella casa di suo padre, a sua volta uomo della parrocchia. Ecco: essere comunità, essere paese, per dirla con Cesare Pavese, vuol dire anche questo, significa stare, o tornare. Verbi fuori moda nel fluido mondo contemporaneo, ma verbi che portano in sé grandi valori. Restare, mentre cambiano i sindaci, gli assessori, i parroci, non vuol dire star fermi e indifferenti, ciechi di fronte a un mondo in continua evoluzione, restare, o tornare, significa dare solide basi ai propri figli. Restare, o tornare, per far rivivere quegli stessi valori nelle antiche tradizioni popolari. E una bella tradizione del nostro piccolo paese è senza dubbio la festa: dedicata alla natività della nostra Mamma che è nei cieli nei giorni del suo compleanno, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Una settimana all’anno in cui le vie e la piazza di Garbatola diventano momento di ritrovo, di aggrega-zione, di conforto, di accoglienza e di rinforzo reciproco. 

Tocca quindi, seppur brevemente, parlare del programma e allora dico solo che siamo tornati a fare la festa che conoscevamo prima dei due anni di pandemia, e prima dell’edizione di transizione dell’anno scorso: dieci giorni, dal sabato di vigilia, al lunedì dei bambini, con lo spettacolo pirotecnico finale. Nel mezzo tutta una serie di eventi classici, di momenti che in molti aspettano, ma anche qualche novità assoluta, come la pedalata cicloturistica il sabato mattina, prima dell’apertura ufficiale della festa, verso quel meraviglioso scrigno d’arte che è il Santuario di Saronno, o come il concerto in ricordo del nostro caro Maurizio, il martedì sera, il tutto in un susseguirsi di eventi unici nel loro genere. Vi invito pertanto a leggere il programma, perché citare un evento vorrebbe dire non citarne altri, mentre tutti hanno la stessa importanza, la stessa dignità. Grazie quindi a tutti per il lavoro svolto fin qui, iniziato a marzo, grazie a Don Claudio per l’appoggio che ci ha dato in questi anni, grazie ai ragazzi della piazza, che puntualmente ogni decina d’anni, com’è giusto che sia, si rinnovano, dando nuova linfa a tutto il gruppo, grazie a tutti quelli che sin da marzo si sono dati appuntamento nelle lunghe e faticose riunioni di preparazione, e vi assicuro che sono davvero tanti e tante. 

Lasciamoci quindi trasportare in questi dieci giorni di festa. Viva Garbatola e viva i garbatolesi!

Buona Festa Granda.